Nel campo del tappeto persiano le valenze sono decisamente traslate rispetto a quelle del mobile italiano ed europeo, creare quindi un parallelismo, un confronto tra due oggetti nati e maturati in ambiti e con una destinazione d’uso così differente difficilmente potrebbe condurre ad una qualche conclusione logica.
Un esempio di ciò è chiaramente riscontrabile nella datazione differente che esiste tra un mobile ed un tappeto : essendo il tappeto costituito da materiali diversamente deperibili rispetto al mobile, viene considerato di vecchia manifattura quando ha un’età di circa 50 anni e diventa antico quando ne ha circa cento, cosa che non succede per i mobili o altri complementi d’arredo.
Cambiano in maniera radicale i termini del confronto se vengono invece considerati elementi complementari con il fine di un risultato d’insieme in cui si vengano a valorizzare a vicenda.
Il tappeto persiano è un oggetto vivo nell’arredamento di una casa , ha bisogno di cure ed attenzioni nel tempo, per questo motivo il primo consiglio è di scegliere un manufatto in grado di ricambiare offrendo quelle emozioni e quelle soddisfazioni che solo un esemplare autentico riesce a donare.
Un tappeto non è un armadio o un tavolo, non è indispensabile per un uso specifico, si dovrebbe quindi cercare di non accontentarsi e non ripiegare su un oggetto che non sia in grado di comunicarci appieno una grande soddisfazione…in parole povere, visto e considerato che comunque vi darà il suo da fare, tutte le volte che catturerà la vostra attenzione dovreste pensare…”ma quanto sei bello”. Non dimentichiamo quanto sia indispensabile anche il fattore “cromoterapia” a livello di percezione.
Il fatto che debba essere in grado di comunicare emozioni non è assolutamente correlato con il valore commerciale attribuito al manufatto : esistono tappeti nomadi meravigliosi e tappeti extrafini in cui si può ammirare la tecnica esecutiva ma da cui non si riesce a trarre sentimento.
Ogni tappeto ha una sua storia, una sua peculiarità sia nel disegno che nella tecnica – che sia un tappeto nomade o un antico persiano di corte, deve rispondere a precisi canoni di bellezza, rivelare un’armonia di tinte e schema compositivo che nel tempo conquisti sempre di più, perchè un manufatto autentico ha questo di bello: più lo guardate, più ve ne innamorate.
Un buon esemplare, di una buona qualità, è sicuramente destinato a rivalutarsi nel tempo ed è quindi sempre un ottimo investimento.
Ricordiamo inoltre che nel tappeto vince sempre la tradizione – il tappeto persiano, autentico, di valore, non può “essere di moda”, è un oggetto destinato a durare per sempre, da tramandare ai nipoti, non può quindi adattarsi a seguire nessuna corrente modaiola.
Più un manufatto è strano, meno ha mercato – più il disegno è riconoscibile e classificabile, maggiormente la tecnica riesce a superare se stessa, ad affinarsi, a modellare nuove fantasie ma sempre basate sullo studio dei motivi tradizionali , maggiormente il vostro tappeto avrà un valore “certo” soprattutto nel tempo.

